A cura di Ionela Polinciuc
Sebastiano di cosa ti occupi? Qual è il tuo concetto di nuovo mondo?
‘’ Potrei rispondere semplicemente alla tua domanda “di cosa ti occupi”, con: Sono un operatore olistico. Ma sarebbe come non rispondere, come dare una risposta giusto per darla.
Non ho una etichetta, sono un essere umano che persegue la spiritualità, che impara ogni giorno da qualcosa o da qualcuno e che da qualche anno ha deciso di trasmettere il proprio percorso a chi glielo chiede. Trasmetto le mie conoscenze, l’esperienza soprattutto delle difficoltà, nell’affrontare il cammino e le insidie del percorso. Dedico la mia vita a cercare di capire come fare ad aiutare gli altri, se me lo chiedono, a diminuire la loro sofferenza che gli distrugge la vita, che non gli permette di godere questo breve passaggio terreno.
In questo periodo storico dove la sofferenza è cresciuta, dove la tolleranza verso il prossimo è diminuita e spesso scomparsa, mi sento in dovere di fare qualcosa, faccio tutto ciò che è nelle mie possibilità per fare in modo che più persone possibili possano dimenticare, anche se per un breve periodo, l’astio sociale.
A parte i quotidiani trattamenti olistici, organizzo serate di spiritual music, con cadenza bisettimanale. Al centro c’è la condivisione del benessere generato dallo stare insieme, dalla condivisione dei suoni generati dagli strumenti: Handpan, Rav, Campane Tibetane, Tamburo Shamanico, Koshi, Bastone della Pioggia. Apro la serata col Sax.
Conclusa la parte musicale ci posizioniamo in cerchio e socializziamo gustando un’apericena che abbiamo battezzato col nome “Aperipan”, come richiamo allo strumento principale che è l’handpan.
Per meglio definire il nostro progetto amiamo contrapporlo al “grande reset”, definendolo “nuovo mondo”.
Il grande reset sta creando divisioni, intolleranze, liti all’interno delle famiglie, amicizie consolidate che finiscono, ansia, depressione.
Ognuno di noi vive la propria realtà, consolidata dalle proprie convinzioni.
La gente non riesce più ad affrontare un argomento senza che finisca con parlare dei fatti successi a partire da gennaio 2020. Sono dentro un limbo da cui non riescono ad uscire che li porta automaticamente a subire stati d’ansia che sempre più spesso degenera in depressione.
Da qui l’idea del “nuovo mondo” che non è altro il mondo ante 2020.
Nelle nostre serate vige la regola che non bisogna discutere dei fatti accaduti da gennaio 2020 ad oggi, semplicemente, accogliamo tutti: persone che hanno aderito alla sperimentazione, altri che non hanno aderito, tutti insieme come se avessimo schiacciato il bottone di “ritorno al futuro” e ci trovassimo nel 2019, dove quegli argomenti nemmeno li conoscevamo.
Sei attivo sui social come ti fai conoscere?
‘’ Uso i social per farmi conoscere e diffondere la mia visione, anche se per impegni il tempo che ci dedico è limitato’’.
Questa tua iniziativa da dove parte?
‘’ Fin dall’età di 14 anni sono sempre stato attirato dalle culture orientali. Negli anni settanta c’era poco o nulla e negli anni a venire man mano che in Italia si affacciavano le discipline orientali, le ho conosciute e approfondite attraverso corsi e letture. Nel mio percorso personale ho provato di tutto e ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa. Lo studio e l’insegnamento del Kung-fu dei monaci Shaolin è stata una grande scuola, ma mi ha coinvolto anche lo studio del reiki, della riflessologia, della musica. I miei due fari sono il buddismo e il taoismo’’.
Il buddismo è sempre al centro di tutto, la sofferenza, così come Siddharta ci ha insegnato ad analizzarla, è il mio chiodo fisso.
Hai qualche messaggio per chi si approccia per la prima volta nel mondo della spiritualità? ‘’ Approfitto per lanciare un messaggio a chi si approccia alla spiritualità: Aprite i cuori, siate curiosi di imparare senza preconcetti, qualsiasi cosa che attrae la vostra curiosità e non smettete mai di assaporare il piacere di un abbraccio, anche con sconosciuti’’
