18 Aprile 2024, giovedì
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Titolo DaD o presenza?Eterno dilemma

Don Lorenzo Milani, nel suo libro denuncia “Lettera a una professoressa”, cinquanta anni fa affermava che la scuola era quella di “Far parti uguali fra disuguali”, Il coronavirus a distanza di cinquant’anni da quella “lettera” ci ha dimostrato che nonostante le trasformazioni sociali la situazione non è molto cambiata da allora. Certe dinamiche permangono nonostante le riforme, i maxi concorsi, i buoni spesa e l’enigma degli ultimi giorni “rientro in presenza o in DaD.

Evidenti cambiamenti li ha prodotti l’epidemia evitando le lezioni in presenza e introducendo quel mito della didattica a distanza che da anni si andava farfugliando, che nessuno sapeva bene cosa era, che nessuno aveva preparato fino in fondo e che insegnanti e famiglie hanno dovuto sperimentare sulla loro pelle tanto più in una situazione di emergenza.

I problemi della scuola erano certamente in evidenza da tempo ma con la didattica on line sono venute fuori con più evidenza le disparità perché per accedere ai sevizi scolastici questa volta occorrono strumenti che costringono a fare i conti con il “digital divide” che appunto rende difficile l’esercizio allo studio.

Sono stati aumentati i fondi si è detto di tutto sulla scuola tranne che la scuola torni ad essere un luogo di formazione che formi cittadini prima che lavoratori è giunto il momento che la scuola si prepari a cambiare per mettere tutti i suoi studenti nelle stesse condizioni così come statuito dalla Costituzione.

Con la didattica a distanza gli studenti sono sempre a casa, mancano gli incontri di sensazioni di immediatezza, compito degli insegnanti è portare a casa parte di quello che si fa in classe coinvolgendo le famiglie molto più dei soliti compiti e dopo un iniziale smarrimento da ambo le parti, sostenendosi l’un l’altro la sensazione di solitudine degli studenti e degli insegnanti si è attenuata e l’iniziale disagio si è trasformato in una sensazione stimolante. Certo quale sia l’impatto che avrà avuto sui nostri ragazzi questo distanziamento lo si scoprirà nelle fasi successive della loro crescita e sicuramente sarà diverso per ognuno di loro, a seconda delle loro fragilità e dei delicatissimi problemi che ognuno porterà con se.

Il mondo politico non è rimasto indifferente al problema scuola anzi momenti di tensioni si sono avuti e sono tutt’ora in corso tra maggioranza e opposizione in merito all’apertura in presenza della scuola o meno, perché ritenute quest’ultime luoghi di focolai di contagi. Altri, invece, fautori della riapertura in presenza sostengono che i ragazzi pagano il prezzo più alto in questo momento, proprio loro sui quali graveranno i debiti che stiamo contraendo per il rilancio del paese e che le scuole, di converso, sono posti sicuri perchè hanno gli strumenti idonei per isolare eventuali casi di positività.

In tutta la penisola sono in atto manifestazioni pacifiche, o quasi, di genitori a favore del “pro” e del “contro” è difficile pronunciarsi.

Forse sarebbe opportuno prevedere, per rendere prioritario l’inserimento del personale scolastico e degli studenti, un piano vaccinale anti covid-19 per salvare la scuola e il diritto all’istruzione degli studenti. Diritto, secondo me, ampiamente garantito dalla DaD a cui i ragazzi oramai si sono abituati, una cosa è chiara dobbiamo dimenticare la scuola finora conosciuta forse la pandemia potrebbe generare una positiva evoluzione.

Avv. Sabina Vuolo

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