28 Marzo 2024, giovedì
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SPOLETO ART FESTIVAL TO NAPOLI: IL QUARTETTO PITAGORA E L’ATTORE TERNANO STEFANO DE MAJO. FOTO E INTERVISTE

La giornata conclusiva dello Spoleto Art Festival presso il Santuario dell’Immacolata a Chiaia ha accolto il Quartetto Pitagora in concerto e l’attore Stefano De Majo che,per l’occasione,si è trasformato in un eclettico direttore d’orchestra prestandosi ad una ben improvvisata introduzione del concerto. Stefano ha inoltre presentato due libri ,l’uno “Virgi e Ilio”e a seguire “Ascolta!il nemico non tace” dando vita a due singolari interpretazioni teatrali riscuotendo consensi e applausi tra i presenti. A seguire,due ore di vera musica in compagnia del Quartetto Pitagora che accompagnati dal soprano Tania Di Giorgio hanno eseguito i più grandi classici del panorama musicale. E standing ovation anche per il Quartetto Pitagora: grazie al Presidente Prof. Luca Filipponi e la direttrice artistica Tania Di Giorgio abbiamo assistito ad una straordinaria manifestazione di arte ,cultura e musica che definirei irripetibile.

Al termine del concerto ho avuto l’onore di poter intervistare i due attori principali della serata,partendo da Stefano De Majo che ha dato inizio allo spettacolo: ma,quando nasce l’artista? Gli domando,un po’ per rompere il ghiaccio. “L’artista che è in me nasce nei miei sogni di bambino. Proprio stasera ho avuto il privilegio di poter osservare lo spettacolo da dietro le quinte dopo aver fatto la mia interpretazione. Da bambino mi trovavo spesso dietro le quinte degli spettacoli e con l’immaginazione mi proiettavo dall’altra parte,sul palco. Ho studiato seriamente teatro ed ho iniziato a voler imprimere alle mie opere qualcosa di strettamente personale ma non di autobiografico,bensì ispirandomi alla storia umana.”

Oggi ti sei improvvisato direttore d’orchestra. Ma tu,in qualità di attore,che rapporto hai con l’improvvisazione? “Tutto parte da qui,l’importante è avere una base solida alle spalle. Persino al mio primo debuttoal momento di entrare in scena mi fu cambiato il copione! Unica soluzione:improvvisare. E ci riuscì benissimo!”

Quindi il teatro è stato il tuo primo amore. “Esatto,ed in questo periodo sto portando in teatro il Caravaggio . Mi è stato chiesto di interpretare Ranuccio Tomassoni nell’ultimo duello che decreta la condanna a morte di Caravaggio , nella città di Roma esattamente il 31 maggio 1606. E chi più di me avrebbe potuto interpretare l’antagonista del duello,essendo ternano come me?”

La fiaba “Virgi e ilio”: da cosa prende spunto?La fiaba altro non è che la narrazione della storia d’amore contrastata e profonda di due fiori Virgi e Ilio in un’ambientazione bucolica tipicamente virgiliana. La fiaba ha come sfondo il paesaggio umbro, già Cuore Verde d’Italia  Pur moderna nei temi trattati, è intrisa di preziosi riferimenti poetici e letterari classici e narra in chiave bucolica e lirica come l’Umbria di oggi si apra ormai al mondo intero con la sua tradizionale attenzione verso gli umili. La tenera storia d’amore tra i due fiori del verde giardino, umanizza i sentimenti di un coraggioso e riflessivo fiore rosso di Dalia, Ilio Dalia delle Dalie per un pallido fiore esotico, Virgi d’Orchidea, proveniente chissà come da sconosciute terre lontane. Solo attraverso il sacrificio e la perseveranza dei due innamorati si approderà all’immancabile morale che nel finale rapirà tutti i presenti come in una fiaba, perché le fiabe non sono solo per i bambini e siamo tutti dentro una fiaba, fiori diversi di uno stesso giardino, strumenti differenti di un’unica orchestra, dove solo uno è il direttore: l’Amore ed è sempre la vita la fiaba più bella. 

Ascolta!Il nemico non tace. Quale avvenimento storico ti ha ispirato questo titolo?Il titolo prende spunto dal manifesto di propaganda della seconda guerra mondiale .Ho voluto raccogliere le voci non solo degli anziani ternani, ma anche degli stessi piloti statunitensi autori dei bombardamenti a tappeto, dando vita ad un romanzo “corale” che da una parte ricostruisce, attraverso un intrecciarsi di memorie eterogenee, la strenua difesa del polo industriale di Terni da parte dei cittadini, dall’altra diventa un interessante spunto di riflessione sul valore della storia come “magistra vitae”. L’eroica resistenza dei cittadini ternani, diventa chiaro simbolo dell’importanza di non piegarsi a logiche imperanti e imposte dall’alto, spesso per mezzo della violenza.”

Cosa porterai dietro da questa partecipazione allo Spoleto Art Festival to Napoli? “Dunque,ogni qual volta prendo parte ad un festival o qualche evento per me significa sperimentare.Nella mia vita ho sempre voluto sperimentare, così come alla camera dei deputati dove ho interpretato un testo omaggiando l’Europa. Sono certo che lo scambio interattivo con il pubblico ,la complicità che si è creata con gli spettatori mi tornerà sicuramente in qualcosa di importante .”

Il Quartetto Pitagora è composto da Marco Simonacci(violoncello), Carlo Vicari(violino),Alessandra Xanto(violino) e Lorenzo Rundo(viola) ed io ho avuto il grande piacere di intervistarli per voi.

Dunque,quando nasce il Quartetto Pitagora?”Il nostro quartetto nasce nel 2006 ed il primo concerto è stato in Iran. Siamo stati invitati da una violoncellista italiana , ed è stata un’esperienza fantastica: abbiamo suonato nel Teatro dell’Opera alla presenza dell’ ambasciata italiana. Posso affermare che da quel concerto è poi nato seriamente il quartetto ed abbiamo deciso tutti insieme di portare avanti questo straordinario “progetto”. Inizialmente siamo partiti da una base di musica classica per poi avvicinarci alle colonne sonore cinematografiche. “

 L’intesa è un elemento fondamentale per ottenere un’esecuzione impeccabile. Ma è la stessa intesa che c’è tra voi,magari davanti ad un caffè?”Non sempre è tutto oro ciò che luccica. Tra di noi si è instaurato un bel rapporto,di intesa e fiducia ma ti posso assicurare che non è sempre così,questo per dire che l’intesa musicale deve prevalere su ogni cosa.”

Tra i brani che siete soliti eseguire qual è quello che riscuote più successo?Senza dubbio Ennio Morricone,le sue colonne sonore mandano il pubblico in escandescenza,sempre!

Alessandra,veniamo a te:come hai scoperto la tua passione per il violino?Hm si, praticamente da bambina ascoltando una mia compagna delle elementari in un saggio di fine anno e da quel giorno ho deciso che sarebbe stata la mia strada:un amore a primo udito!”

Per quanto riguarda i vostri progetti futuri?Ne sono tanti e diversi. Siamo sempre alla continua ricerca di progetti , il nostro cd che uscirà a breve rappresenta il primo di una lunga serie.(risponde Marco Simonacci)Oggi purtroppo con la crisi è impossibile dedicarsi ad un singolo progetto,io ho la passione per la liutelia(risponde Carlo Vicari) ,tramandata dalla mia famiglia. Ho costruito io gli strumenti del quartetto,li considero delle mie creature! Ritornando al cd,non abbiamo ancora un titolo definitivo ma possiamo dire che la casa discografica è tedesca,la Kronos records, ed in questa occasione saremo un quintetto.(risponde Lorenzo Rundo)”

a cura di Maria Parente

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