Un marchio di specialità gastronomiche, come il pesto ligure, l’olio extravergine, marmellate e limonata, realizzate con materie prime del territorio e vestite con un elegante packaging ispirato a cartoline vintage. Sono questi gli elementi su cui punta Niasca Portofino, il progetto di un gruppo di imprenditori che intende rivitalizzare l’entroterra di uno dei borghi più famosi della Penisola, facendo riscoprire, a un pubblico sia italiano sia internazionale, sapori e tradizioni made in Italy.
La società, il cui nome deriva dall’eremo di Niasca situato nell’omonima valle nel Parco naturale di Portofino, che sta sviluppando l’iniziativa partita a giugno, è composta da residenti e frequentatori del borgo ligure, che hanno investito parecchie centinaia di migliaia di euro. Si tratta della famiglia Mussini, proprietaria del ristorante di Portofino Ö Magazin, la famiglia Viacava, che ha un’impresa edile nella zona, Luca Baffigo, socio anche di Eataly (la catena fondata da Oscar Farinetti però non ha partecipazioni nel progetto), e proprietario di una casa a Portofino, e Alberto Grunstein, imprenditore nell’ambito dell’energia, anche lui frequentatore del borgo.